Produttore: J. Gasco

J. Gasco Ginger Ale

$4.00 USD
$20.00/l

J.GASCO Birra allo zenzero è un frullatore caratterizzato dalle note fresche e complesse dello zenzero. Gusto equilibrato e pulito con tocchi delicatamente speziati, ottimo da solo, esalta il profilo aromatico di...

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🔍 PER SAPERE TUTTO…

J.GASCO Birra allo zenzero è un frullatore caratterizzato dalle note fresche e complesse dello zenzero. Gusto equilibrato e pulito con tocchi delicatamente speziati, ottimo da solo, esalta il profilo aromatico di whisky, rum o bourbon se miscelato.

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Ingredienti

Informazioni sulle allergie

Paese:
Italia
Stile:

Specificità:

Gradazione alcolica (%):
0.0
Varietà di uva:

Luppolo(i):

Colore:

Volume:
200 ml
Peso:
500 g
DDM
(data minima di durabilità):
⚠️ Consigli per la degustazione e la conservazione

Forse questa bevanda ha un MBD obsoleto? La vendita è del tutto possibile e la sicurezza del consumatore è garantita. Il consumatore viene informato in modo chiaro, a volte con un display specifico, e sempre con un'indicazione sulla confezione.
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🧑‍🌾 INFORMAZIONI SUL PRODUTTORE

Leggenda

L'UOMO GALLO
Quando “l’uomo gallo” era ancora un giovane italiano, con tanti sogni in tasca

Giuseppe Gasco nacque a Gallipoli, in Puglia, nel 1903. Era il più giovane dei 9 figli nati da Maria e Antonio Gasco, uno stimato farmacista e un convinto patriota.

Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Giuseppe è poco più che un bambino, la sua famiglia è benestante e rispettata grazie all'attività del padre, uomo considerato una figura importante per la città. Antonio Il Dottore, come lo chiamano tutti, nel 1915 ha già 45 anni ed è quindi escluso dal progetto. Poteva vivere tranquillamente in patria, ma dopo aver assistito da spettatore alla battaglia navale di Gallipoli l'anno precedente, non poteva rimanere indifferente al richiamo del Paese: lasciò la famiglia e si diresse al nord per arruolarsi nell'esercito.

Giuseppe è sempre stato il figlio più amato del padre per i suoi modi allegri, alla mano e per l'intelligenza acuta. Fin dalla giovane età, ha trascorso molto tempo nel negozio, aiutando a preparare pozioni e tonici, mettendo in ordine i barattoli degli ingredienti e lavorando come apprendista.

Per questo, pur non essendo il figlio maggiore, Antonio lo saluta affidandogli la responsabilità della famiglia. Era il 5 giugno 1915 e quella fu l'ultima volta che Giuseppe avrebbe visto suo padre.

La guerra inizia e finisce senza lasciare particolari segni nei Gasco e nelle loro abitudini di vita, fino ai primi giorni del 1919, quando le speranze di vedere il dottor Antonio ritornare in patria vengono bruscamente infrante da un telegramma del Ministero della Difesa.

NUOVA VITA
La scelta di una madre coraggiosa che cambia il destino di J.Gasco

Il 1919 fu un anno orribile: la farmacia venne chiusa, Mario, uno dei fratelli di Giuseppe, si ammalò gravemente e morì, le risorse economiche iniziarono a scarseggiare e fu in questo periodo che Madre Maria prese una decisione molto difficile: emigrare.

A Chicago vive suo fratello Vito, che si è trasferito lì qualche anno fa e ha avviato un'attività di trasporto di successo. Dal momento in cui ha saputo della situazione di sua sorella, ha insistito affinché lei venisse con la sua famiglia in America.

Il 20 giugno 1920 Giuseppe e la sua famiglia si imbarcarono dal porto di Napoli sul piroscafo Duca degli Abruzzi, diretti in America, con pochi soldi in tasca e tanta speranza nel cuore.

Poco più di un mese dopo, il 2 agosto, la nave attraccò nel porto di Chicago e ad attenderli c'era un uomo dalla statura imponente e dagli occhi gentili, lo zio Vito: era l'inizio di una nuova era per la famiglia Gasco.

Poco dopo Giuseppe, o meglio ancora Joseph come lo chiama zio Vito, inizia a lavorare nell'azienda dello zio ed è da allora che inizia l'avventura che lo renderà "the Cooster Man".

Sono gli anni del proibizionismo, gli anni delle grandi contraddizioni, della vita vissuta freneticamente, della voglia di libertà e di piacere, ma anche dell'anarchia, della violenza e delle grandi fortune create velocemente dal nulla.

Joseph, come lo chiamano tutti adesso, capisce subito che la ricchezza che suo zio sta costruendo non è solo il risultato di camion che entrano ed escono dalle rimesse a tutte le ore. L'azienda di trasporti in realtà serviva da copertura per un business molto più redditizio: il commercio di alcolici, dichiarato illegale il 16 gennaio 1920 da una legge promossa dal senatore Volstead.

Vito "Zio" Rizzo, attraverso i suoi stretti rapporti con la comunità italiana e alcune persone con precedenti penali tutt'altro che puliti, ha creato una rete di produzione e consegna che rifornisce la maggior parte degli "speakeasy" della città e metà del paese.



GLI ANNI D'ORO
Dalle periferie di Chicago ai salotti di New York

Gasco è un giovane intelligente, con uno spiccato senso degli affari e una capacità unica di creare e sviluppare relazioni sociali. Sotto l'ala protettrice dello zio, crebbe velocemente e a soli 19 anni era già una figura di spicco della Chicago "di frontiera", una che coltivava buoni rapporti con politici, polizia e famiglie note, ma anche con mafiosi emergenti.

Diventa J.Gasco, nipote di Vito Rizzo di Gallipoli: è un giovane bello, affascinante e dotato di carisma, gli piacciono gli abiti eleganti e gli accessori che lo rendono riconoscibile, come le bretelle colorate e la barba lunga sempre curata e scura. La fama non richiede molto tempo.

Il suo compito principale è gestire e rifornire la rete di "speakeasy" a conduzione familiare nella "Windy City", così come in altre città; tra questi, il 21 Club di New York, uno dei club più famosi dell'epoca.

J.Gasco contribuisce alla notorietà e al successo dei locali che frequenta: è brillante, magnetico, sempre accompagnato da belle donne e la sua presenza rende le feste memorabili; feste dove, naturalmente, l'alcol scorre a fiumi, i dollari si moltiplicano ma non bastano per un uomo d'affari come Joseph Gasco.

Ma come? Come ogni buon Joseph italiano sa, il problema sta nel gusto: le birre, i moonshine whisky e gli altri superalcolici prodotti al mercato nero sono di pessima qualità, hanno un sapore orribile e sono appena bevibili, soprattutto per le donne, che frequentano abitualmente i suoi locali. Fu allora che venne in soccorso l'esperienza maturata aiutando il padre Antonio, farmacista, nella preparazione di tonici, digestivi e decotti.

L'idea è semplice ma vincente: creare una gamma di bevande che, mescolate con l'alcol, le rendano più appetibili, conferiscano loro un aspetto più gradevole e leggero e ne aumentino così i consumi.

Il successo delle toniche e delle bibite create da J.Gasco supera ogni aspettativa e viaggia di bocca in bocca in tutti gli Stati Uniti, al punto che anche i concorrenti di Zio Vito vogliono i prodotti creati da Joseph Gasco di Gallipoli: "l'arroccolo".

INTUIZIONE VINCENTE
Quando la sconfitta diventa un altro punto di partenza

Gli anni passano veloci e ritroviamo J.Gasco il 4 dicembre 1933 seduto al tavolo centrale di uno dei suoi club. È passato molto tempo da quando un ragazzo di nome Giuseppe, pieno di paure e speranze, lasciava l'Italia in cerca di fortuna... seduto in una posizione di comando mentre fumava un sigaro, ora c'è un uomo rispettato e temuto che indossa abiti su misura e si muove con la coscienza di un vincitore. Un uomo pronto stasera a dare vita alla festa più lunga e selvaggia dell'ultimo decennio.

Ma qual è l’opportunità? In effetti, niente. Di fatto, per la famiglia Gasco e tanti altri, è l'inizio della fine: domani intorno alle 17,30. o così, il proibizionismo finirà definitivamente, la vendita di bevande alcoliche sarà di nuovo legale. Con questa libertà, milioni di dollari provenienti dal commercio illegale di alcolici e speakeasy scompariranno.

Anche così stasera, con la spensieratezza e l'audacia che lo hanno sempre contraddistinto, J.Gasco vuole solo fare festa. Molte cose sono cambiate: lo zio Vito e la mamma Maria sono morti, i suoi fratelli e sorelle hanno una famiglia, una casa e dei figli. Joseph è rimasto invece un uomo libero, un lupo solitario, ma anche un visionario, un sognatore, un temerario.

Cosa resterà di J.Gasco? Una fortuna accumulata in fretta, una compagnia di spedizioni e diverse centinaia di barili di soda e tonica in vari gusti e colori, creati per rendere gli alcolici del mercato nero meno mediocri.

"The Man Rooster" - eh sì, perché da "l'Uomo di Gallipoli" a "l'Uomo Gallo" il passo è stato breve - ho avuto ancora un'altra intuizione: il prezzo degli alcolici crollerà, i consumi cambieranno, le persone proveranno cose nuove e svilupperanno nuovi gusti, quindi perché non creare una gamma di bevande miste con alcol e cosa degustare direttamente?

Bisognerà solo migliorare le formule dei prodotti esistenti, creare bottiglie con etichette che le rendano riconoscibili e infine consegnarle a chiunque ne faccia richiesta, ma questo non è un problema.

Ed è così che nasce, martedì 5 dicembre 1933 alle ore 17:57, la linea di bibite J.Gasco. nell'azienda di trasporti “Vito Rizzo & Figli”; I prodotti "The Man-Rooster" che, in pochi anni, sono diventati i più gettonati e i più "mixati" nei locali trendy d'America, i luoghi dove si suonava jazz e bebop e dove fa da padrona una generazione di giovani ribelli, sognatori e rivoluzionari: questi sono gli "hipsters", ma questa è tutta un'altra storia...